Fabio Brotto - ultimi interventi
Fabio Brotto - 28-08-2005
Si è parlato molto, nella scuola e fuori di essa, di educazione alla legalità. Come di educazione alla salute. Su queste due educazioni nutro molti dubbi. Nutro molti dubbi, invero, sul fatto che nell'Italia di oggi esista qualcosa che meriti il nome ...
Fabio Brotto - 17-06-2004
Fahrenheit 1.

C’è un grande nemico del Sistema: la Lettura. Infatti il Sistema la scoraggia in tutti i modi. Uno dei modi è stato escogitato dal valentissimo Berlinguer e dalla sua coorte di pedagoghi-docimologi-psicologi-magi, e confermato ...
Fabio Brotto - 02-04-2004
Sul Corriere di martedì 23 marzo si legge un intervento di Claudio Magris dedicato alla violenza dei tifosi del calcio. “Nell’epoca della secolarizzazione” scrive Magris “lo stadio e le sue adiacenze sono divenuti ciò che era la Chiesa nel Medioevo. Una specie di spazio sacro in cui la legge non può far valere la sua forza e il delinquente non può essere toccato. Se l’altare o il sagrato non sono più, grazie a Dio, al di sopra della legge, non si vede perché debba esserlo lo stadio”.
Si vede, eccome, verrebbe da rispondere. Ma poiché non tutti dispongono della necessaria capacità di visione, vediamo di spiegare perché debba avvenire ciò che Magris depreca: devastazioni, aggressioni, violenze impunite e sostanzialmente tollerate dal Sistema, forze dell’ordine “distolte da altri più importanti impegni” ecc. Nel passo qui citato (che qualche medievalista potrebbe accusare di imprecisione, quantomeno: la Chiesa coi delinquenti contro la legge, mah…) Magris dà per scontata un’avvenuta secolarizzazione, ovvero la fuoriuscita del mondo occidentale dal religioso, dall’orizzonte del sacro. Io penso, invece, che la cosiddetta secolarizzazione sia un fatto molto limitato, e in fondo anche ingannevole, se intendiamo il sacro in termini mimetici e metamorfici, come la forza trascendente del segno che tiene unite le società umane facendo dell’unità stessa un valore supremo, per il quale la vita stessa può essere richiesta e data. Nel tempo può mutare la forma dell’elemento coesivo del singolo gruppo umano, possono mutare gli aspetti concreti delle ritualità che esso genera senza sosta, ma rimane intatto il valore fondativo del “sacrificio della vita per un ideale più alto”: anche nelle società laiche, democratiche e tecnotroniche dell’Occidente.


>>> continua...

Fabio Brotto - 29-07-2003
UN CONTENITORE FUNZIONALE:
riflessioni di Massimo Bontempelli
durante il convegno GILDA I limiti dell'utile - 2001
Idee che vale la pena far circolare


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